Il vocabolario Treccani è chiaro: si intende per innovazione “l’’atto, l’opera di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione. Ma anche ogni novità, mutamento, trasformazione che modifichi radicalmente o provochi comunque un efficace svecchiamento in un ordinamento politico o sociale, in un metodo di produzione, in una tecnica”. E in una azienda. Come nel caso di Sangalli spa. A sostenerlo è anche Augusto De Castro, Direttore Generale di MADE Competence Competence Center 4.0, con cui l’azienda di Mapello ha stretto un legame di collaborazione già da alcuni anni.
Come è nata la collaborazione con Sangalli?
La collaborazione è nata a valle di una attività di assesment ricevuta dal DIH Lombardia di Confindustria Bergamo, il quale ha suggerito MADE come attore in grado di accompagnare l’azienda nel proprio programma di evoluzione digitale. In particolare Sangalli ha espresso un concreto bisogno di tradurre le innovazioni tecnologiche presenti sul mercato, come ad esempio, Soluzioni di IIoT – Industrial Internet of Things, Edge computing, Smart sensor, AI, per calarle nel proprio settore. Settore che risultava meno avanzato, sotto il punto di vista tecnologico, rispetto alla manifattura classica. Successivamente la relazione si è sviluppata anche nell’ambito della formazione, coinvolgendo una quindicina di persone di middle management dell’azienda in un “Percorso di Ai Generativa per il Business”.
Rispetto alla sua esperienza, quali i punti di forza dell’azienda in ottica di innovazione e nuove tecnologie?
Principalmente è l’approccio. L’azienda, infatti, “non si spaventa” di fronte al nuovo e alla considerazione che, non sempre, alcune innovazioni o soluzioni tecnologiche sono in grado di dare delle risposte a tutte le esigenze di una impresa. Relativamente a questi aspetti, Sangalli, a differenza di altre realtà, invece di avere un approccio disinteressato alle nuove sfide delle tecnologie dimostra di avere un approccio metodologico.
Nel concreto in cosa consiste questo approccio?
Possiamo splittare l’approccio in 6 step: selezionare le tecnologie/soluzioni innovative; valutare sia la componente tecnica/funzionale che quella strategica, identificare un’applicazione e testare la soluzione; valutare i risultati e infine, se questi sono interessanti, fare l’investimento su scala industriale.
Scendendo nel dettaglio è possibile citare alcuni aspetti legati alle nuove tecnologie?
Possiamo pensare alla sensorizzazione della flotta utilizzata nei cantieri, ad esempio, oppure all’AI applicata per ottimizzare sia la preventivazione di nuovi lavori da presentare negli appalti, sia il processo logistico-produttivo con cui gestire la realizzazione di bitume e la gestione di più cantieri stradali simultaneamente. Ma non solo. Tra le nuove tecnologie non si può non citare IIoT, piattaforma che permette di verificare le performance di ciascun cantiere e macchinario della flotta. Neonata, infine, è AR/VR. Si tratta di un nuovo progetto dedicato alla realizzazione di contenuti VR per gestire le manutenzioni del proprio impianto produttivo.
Tornando a Sangalli, quale l’ultimo progetto di valore a cui avete lavorato congiuntamente? Quali i risultati raggiunti?
Più che di un progetto parlerei di un percorso: durante infatti il primo meeting con l’azienda è stato deciso di “tagliare l’elefante a fette”, vale a dire di suddividere il percorso di digitalizzazione dell’intero processo di preventivazione-gestione e realizzazione di un cantiere in diversi sotto–progetti. Ad oggi siamo riusciti a mettere in pratica la sensorizzazione di diverse tipologie di automezzi presenti nella flotta, usare l’AI per gestire il processo di preventivazione e pianificazione della produzione e a monitorare cosa effettivamente avviene in un cantiere stradale.
C’è un ulteriore progetto/iniziativa in cui le piacerebbe coinvolgere Sangalli?
Proporrei sicuramente il progetto “DRAIVE” (Data-Driven Roadmap for AI Vision and Excellence), il servizio di AI strategy di MADE per guidare le PMI italiane nel loro percorso di adozione dell’Intelligenza Artificiale (AI), al fine il massimo vantaggio. Grazie a DRAIVE è possibile individuare una roadmap per introdurre l’AI in azienda.
Che la partnership con Sangalli sia destinata a raggiungere altri traguardi lo conferma anche la decisione dell’azienda di partecipare alla Digital Community di MADE..
Siamo molto felici che l’impresa abbia deciso di prendere parte a questa community che oggi conta circa 50 aziende ma che puntiamo di portare a circa 120 nel giro di mesi. La sua mission è quella di rafforzare le PMI italiane nella trasformazione digitale, offrire un punto di riferimento autorevole e indipendente e generare cultura dell’innovazione accessibile. Dal nostro punto di vista una ulteriore dimostrazione che Sangalli è un’azienda curiosa e pronta ad innovare confrontandosi con chiunque sul mercato possa portare valore.
Stabilire collaborazioni di valore che consentano di migliorarsi attraverso nuove metodiche e strategie di analisi puntuali è uno step imprescindibile per strutturare un percorso di sviluppo continuo. Ma cosa significa oggi “fare innovazione?” per una azienda? Quando si può dire che una impresa “è innovativa”?
Ritengo che in generale significhi non accontentarsi, non ritenere mai di avere raggiunto una posizione soddisfacente in nessuno degli ambiti aziendali. Ma significa anche guardare a 360° l’impresa per comprendere se possono esserci miglioramenti nelle sue aree sensibili.
Quali sono queste aree?
Mi riferisco, in primis, ai processi, con l’obiettivo di renderli più intelligenti, veloci ed automatizzati così da aumentare l’efficienza aziendale, e ai modelli di business, verificando che non ci siano altre modalità per creare valore. Ma non solo. Da mettere sotto la lente sono anche ambiti come cultura e organizzazione, adeguando comportamenti e meccanismi decisionali, la gestione dei clienti, lavorando per aumentarne la fidelizzazione e differenziarsi sul mercato, il dominio di business, esplorando settori nuovi e generando altre leve di crescita e l’ecosistema nella sua totalità. Una sua visione chiara aiuta a definire nuove modalità strategiche di collaborazione con partner, clienti, fornitori e persino concorrenti funzionali alla crescita aziendale.
Sulla base dei parametri delineati, quando un’azienda si può dire innovativa?
Bisogna ragionare in chiave olistica: le aziende che integrano tutte queste voci non solo si possono definire più innovative, ma anche resilienti e maggiormente competitive nel lungo termine.
Come interviene MADE 4.0 in questa direzione?
Proprio in quest’ottica, MADE 4.0 ha sviluppato l’offerta di consulenza “STRATEGIA 4.0” che consente in prima istanza di analizzare tutti gli aspetti tecnologici, culturali, organizzativi e processi e, successivamente, di definire una Roadmap di trasformazione per fasi. Fasi che concernono tutta l’organizzazione aziendale così da permettere al management di prendere le proprie decisioni sulla base di dati concreti.