Da 8 mesi è entrata a far parte del team di Sangalli SPA per occuparsi dei sistemi di gestione integrati aziendali, complice la sua formazione scolastica. Venticinque anni, laureata in ingegneria gestionale all’Università degli Studi di Bergamo, Alice Scuri di numeri e dati fa il suo pallino, ma la sua curiosità la spinge oltre: “Mi piacerebbe intraprendere il percorso per ottenere la certificazione della parità di genere, tema che sta molto a cuore anche all’azienda, con cui ho trovato grande affinità di valori e di obiettivi sin dal primo colloquio”, racconta Alice.
Come sei approdata in Sangalli SPA?
Poco prima di concludere i miei studi universitari ho visitato il sito web di diverse aziende, informandomi sulle posizioni lavorative aperte e, successivamente, selezionate quelle di maggiore interesse per la mia crescita professionale, ho svolto alcuni colloqui. Sangalli SPA, sin dal primo incontro, mi è sembrata la soluzione ideale sia per la posizione offerta di addetta alla Gestione dei sistemi integrati aziendali, sia per l’interesse e l’apertura verso i giovani. Le opportunità di crescita professionale che mi sono state delineate sono state una ulteriore conferma della comunanza di intenti tra me e l’azienda. Una premessa indispensabile per lavorare in maniera proattiva, riuscendo a mettere in pratica anche quanto appreso durante il mio percorso universitario.
Quali sono le competenze che hai maturato nei tuoi studi funzionali alla tua attività in azienda?
Gli studi svolti mi hanno permesso di sviluppare soprattutto competenze tecnico-ingegneristiche, testate anche nella pratica attraverso vari project work per alcune aziende. Ritengo però che siano stati i corsi seguiti di gestione della qualità e di gestione delle operations, il cui focus riguarda la lean production e gli strumenti, quali i diagrammi di flusso (BPMN), per modellare i processi aziendali, a rendere la mia figura d’interesse per Sangalli SPA. Anche il corso dedicato al ciclo di vita del prodotto, che mi ha permesso di acquisire competenze in materia di sostenibilità ambientale, penso sia stato importante agli occhi dell’azienda, molto attiva in questo comparto.
Una tematica, quella sostenibile, che ha segnato gran parte del tuo percorso…
Indubbiamente questo focus, di stretta attualità, ha raccolto da subito la mia attenzione tanto che, durante l’Università, non solo ho svolto un’analisi di sensitività di prodotto per un’azienda vinicola lombarda, ma anche la mia tesi di laurea magistrale si è concentrata sull’applicazione della metodologia di Life Cycle Assessment al processo di filatura del Lino del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè.
La tua formazione, in termini di stereotipi, ha un appannaggio fortemente maschile. Come te lo spieghi?
Confermo il sussistere di una visione stereotipata da parte della nostra società, che ancora crea divari tra maschi e femmine durante la crescita e nella scelta degli studi da intraprendere. Progressivamente, però, la situazione sta cambiando in meglio e confido che continuerà ad evolvere positivamente sia per la crescente attenzione delle università verso questo divario, sia per la sensibilità delle aziende in questa direzione. Sangalli SPA ne è un esempio oggettivo: qui non esiste differenza di genere ed il vero ago della bilancia è il merito. Sono inoltre convinta che fondamentale per lo sviluppo di una azienda sia proprio la pluralità di punti di vista e di approcci nella risoluzione dei problemi che un team diversificato e complementare può offrire.
La contaminazione di metodi e visioni è la chiave di volta anche per la tua attività in azienda? In cosa consiste concretamente il tuo lavoro in Sangalli SPA?
Per l’azienda mi occupo principalmente di sostenibilità e del sistema di gestione integrato aziendale, del quale sto seguendo la revisione delle procedure. Quest’anno ho contribuito anche alla redazione del primo bilancio di sostenibilità, appena pubblicato, che ha rappresentato una grande opportunità di mettermi in gioco acquisendo nuove competenze di valore. Ma non solo. Il management mi coinvolge anche in progetti innovativi di peso, come quello focalizzato sulla lean construction teso ad ottimizzare e snellire i processi operativi. Una sfida per me, ma anche una occasione per rendere più solide le mie competenze.
Numerose sono le aziende che riferiscono della difficoltà di trovare figure da inserire nel loro interno: cosa cerca la tua generazione in un’azienda?
La difficoltà credo dipenda sia dalla mancanza di figure con specifici skills, sia dalla poca attrattività che alcune aziende hanno. La mancanza di prospettive, di innovazione, di possibilità di crescita sono dei deterrenti per chi si approccia al mondo del lavoro, che deve far fronte anche ad ulteriori problematiche. Le imprese, infatti, spesso non lasciano spazio ai giovani, seppure meritevoli, perché privi di esperienza e questo non favorisce la creazione di un circolo virtuoso di ricambio generazionale. Non da ultimo anche gli stipendi proposti talvolta non sono dignitosi.
Quanto conta il sentirsi parte di un progetto per investire su un’azienda?
Moltissimo: sentirsi ingaggiati non solo responsabilizza, ma offre anche delle prospettive e apre delle possibilità concrete. Un’azienda che coinvolge i propri collaboratori è proiettata nel futuro e costruisce delle visioni in cui ciascuno ha un ruolo importante.
Quali sono i “fattori x” a cui tu hai prestato attenzione scegliendo Sangalli SPA?
Nella fase di ricerca iniziale il sito internet e, in particolare, la sezione “documenti” grazie alla quale mi sono potuta fare un’idea riguardo al livello di sviluppo dei sistemi di gestione e dell’innovazione dell’azienda. La comunicazione, interna ed esterna, ritengo sia un elemento cardine per un’azienda che voglia aprirsi nuovi percorsi. In seconda battuta, a colloquio avvenuto, ad impattare positivamente sono state la posizione lavorativa offerta, in linea con il mio percorso di studi e i miei interessi, l’attenzione che la Direzione ha dimostrato nei confronti dei giovani, le possibilità di crescita professionale e di formazione. Non da ultimo anche la cura che l’azienda dimostra per i propri collaboratori, il supporto che offre a loro e anche alle loro famiglie, le iniziative pensate per favorire la conoscenza tra le persone anche fuori dalle dinamiche lavorative. Tutto questo crea delle dinamiche di appartenenza a mio giudizio positive: sul posto di lavoro si trascorre gran parte della nostra giornata e poter contare su un ambiente positivo è impareggiabile.
Dopo aver avuto un ruolo attivo nella realizzazione del Rendiconto di Sostenibilità, stai collaborando a qualche altro progetto?
Oltre al progetto di applicazione della metodologia lean in azienda, ho un ruolo attivo anche nella revisione delle procedure aziendali e sto contribuendo ad ulteriori piani di sviluppo centrati sugli applicativi per la gestione dei magazzini sulle checklist di verifica dei processi. Sono inoltre stata coinvolta nella revisione del sito internet aziendale.