“SANGALLI PUNTA SUI GIOVANI”: L’ESPERIENZA DI ALICE SCURI, DA 2 ANNI PARTE DELLO STAFF

“Quando sono entrata in Sangalli SPA, mi aspettavo un ambiente lavorativo positivo e stimolante, aperto verso i giovani. Per me era fondamentale trovare un’azienda che fosse disposta a investire nella mia formazione e ad affiancarmi nel mio percorso di crescita, così da poter dare un contributo significativo al successo dell’organizzazione” a raccontarlo è Alice Scuri, specialista dei sistemi di gestione e sostenibilità che, a distanza di due anni del suo ingresso in azienda, traccia un primo bilancio.

Alice, da due anni sei parte attiva dello staff di Sangalli SPA. Le tue aspettative e i tuoi desideri iniziali in materia professionale sono stati corrisposti?

Assolutamente sì. In questo biennio l’azienda mi ha confermato di essere realmente orientata verso i giovani, offrendoci non solo il tempo e le opportunità per crescere, ma dandoci anche delle  responsabilità  che siano rispondenti e commisurate alle nostre capacità. Ma non solo. Il clima dell’ambiente lavorativo è positivo e Sangalli si è dimostrata sensibile e impegnata nell’affrontare temi che personalmente ritengo di valore come, ad esempio, la responsabilità sociale, la parità di genere, la sostenibilità, la sicurezza, la tutela dell’ambiente e la qualità.

Sensibilità ed impegno che in questi 2 anni si sono codificati anche in una serie di progetti a cui hai preso parte. Tra i molti a cui hai partecipato ce ne è uno che ti ha coinvolta particolarmente?

Dovendo scegliere opterei per il primo progetto che ho seguito e che ha portato alla revisione dei sistemi di gestione aziendali. Lo scelgo perché mi ha permesso di approfondire le procedure aziendali e le normative, grazie anche al confronto continuo con consulenti esterni selezionati dall’azienda. I meriti di questo percorso sono davvero molti, come, ad esempio, l’avermi insegnato l’importanza di avere un sistema di gestione non solo efficiente, ma anche aggiornato e condiviso da tutti i livelli aziendali. Questi tre fattori sono infatti fondamentali per garantire un ottimale funzionamento dell’organizzazione e per consentire all’azienda di adattarsi ad esigenze reali e in continuo cambiamento.

La tua figura ha preso però anche parte alla redazione dei primi bilanci di sostenibilità di Sangalli… Si è trattato di progetti di estrema rilevanza per l’azienda che, proprio per arrivare alla redazione di questi report, ha iniziato un significativo percorso che l’ha portata ad avere maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e di fragilità, così da poter intraprendere delle azioni migliorative in tempi corretti. Personalmente il processo di raccolta dati e l’analisi dei KPI mi hanno permesso di approfondire gli aspetti legati alla sostenibilità, sotto il profilo della governance, ambientale e sociale, e di contribuire alla creazione di un documento strategico che riflette gli impegni, i risultati e gli obiettivi di Sangalli.  Anche in questo frangente ho potuto molto apprendere, migliorando le mie competenze ed acquisendone di nuove. Ho capito, ad esempio, quanto misurare e comunicare in modo trasparente l’impatto delle attività aziendali, a beneficio tanto dell’organizzazione quanto degli stakeholder, siano determinanti per una crescita consapevole.

Il tuo contributo è stato significativo anche in materia di Lean Construction, metodica che dopo aver studiato hai avuto modo di applicare concretamente nei cantieri. Rispetto alla teoria, che cosa hai appreso attraverso la pratica?

Questo progetto, estremamente stimolante,permettendomi di tradurre le conoscenze teoriche in una casistica concreta, mi ha in prima battuta consentito di accrescere la comprensione delle lavorazioni aziendali. Gli insegnamenti sono andati però anche oltre.  Penso, nello specifico, alla possibilità di sviluppare uno sguardo critico, alla capacità di individuare e eliminare gli sprechi, ottimizzare le fasi operative e, soprattutto, l’importanza della collaborazione e della comunicazione continua tra tutti i livelli aziendali.

Oltre a nuove competenze tecniche, negli ultimi anni, cosa è entrato a far parte del tuo bagaglio professionale? 

Nel mio zaino ora ci sono anche competenze di problem solving e gestione del tempo che mi hanno permesso di affrontare con efficacia le sfide che ho dovuto affrontare. Il mio bagaglio si è appesantito anche di altro, perché in questo biennio ho anche migliorato le mie capacità di adattamento ai cambiamenti e le mie doti comunicative e collaborative, lavorando in modo più efficace sia in autonomia che in team.

Tutte queste nuove capacità sono confluite anche in un cambiamento della tua attività?

Sì, la mia attività si è evoluta significativamente sia in termini di responsabilità che di autonomia operativa. Se, inizialmente, mi occupavo della revisione dei sistemi di gestione, ora ho assunto una gestione concreta di questi sistemi. Un upgrade professionale l’ho avuto anche in materia di sostenibilità: dopo aver svolto la raccolta e l’analisi dei dati funzionali alla redazione dei primi bilanci di sostenibilità, ho ampliato il mio ruolo, collaborando con alcuni colleghi su iniziative dedicate a questo tema ma livello più ampio. Inoltre, ho anche iniziato a gestire altri aspetti e progetti che coinvolgono diversi ambiti.

Tra quelli a cui stai lavorando ora, ce ne è uno che ti sta particolarmente coinvolgendo?

Attualmente sto lavorando su diversi progetti molto interessanti. Ad esempio stiamo digitalizzando i sistemi di gestione aziendale avvalendoci di un nuovo software che ci permetterà di ottimizzare notevolmente i processi e garantire la conformità alle normative. Non ci dimentichiamo però anche progetti che partiranno nei primi medi di quest’anno e che saranno concentrati sull’implementazione della Lean Construction e sull’introduzione della BIM in azienda, un passo fondamentale per migliorare la pianificazione, la realizzazione e la gestione dei lavori

Alice, proiettiamoci nel futuro: c’è qualche iniziativa che riterresti utile attuare in azienda?

Credo che sarebbe molto utile implementare il progetto di gestione della conoscenza, già previsto dalla Direzione aziendale. Inoltre, sarebbe importante proseguire con l’iniziativa “MAI PIÙ” continuando a supportare le donne vittime di violenza.

Pensiamo al prossimo biennio: che cosa potrebbe concorrere all’ulteriore miglioramento della tua professionalità?

Ritengo fondamentale continuare a investire nella formazione, sia nelle aree specifiche del mio ruolo, sia in ambiti emergenti come l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione dei processi e l’innovazione tecnologica, che stanno modificando profondamente i vari settori. Inoltre, è cruciale rafforzare le competenze trasversali, come la leadership e la gestione del cambiamento, indispensabili per guidare team e progetti in ambienti dinamici. Infine, il confronto con altri professionisti è una opportunità preziosa per condividere esperienze e apprendere da chi ha affrontato sfide simili.

Sei tra le protagoniste del calendario 2025 dedicato al no gender gap. I dati rilasciati dal ministero lasciano intendere che il numero di donne che scelgono di studiare ingegneria o materie STEM sono ancora risicate rispetto agli uomini. Hai lo stesso percepito?

Purtroppo si: il dato che indica una bassa partecipazione femminile nelle discipline STEM, come l’ingegneria, è effettivamente riscontrato anche nella mia esperienza. Credo che il principale ostacolo sia ancora una certa percezione culturale che vede queste materie come “maschili”. Per favorire un maggiore avvicinamento delle giovani donne a queste discipline, a mio avviso, sarebbe utile promuovere iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e creare spazi di supporto per guidarle durante il percorso di studi. Inoltre, è fondamentale ridurre gli stereotipi di genere e promuovere la parità di opportunità già a partire dalle fasi formative, rendendo più visibili le possibilità di carriera che questi settori offrono.

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