PANORAMI DI CRESCITA AZIENDALE: COSA CERCANO LE NUOVE GENERAZIONI E COME RISPONDERE AI LORO BISOGNI

Che attrarre – e preservare – nuove risorse in azienda sia una delle problematiche più sentite e spinose degli ultimi anni, lo confermano non solo i dati statistici nazionali, ma anche le esperienze dirette delle imprese che, quotidianamente, si trovano a fare i conti con lo spauracchio della retention. Il termine, che in ambito lavorativo può assumere una doppia accezione – “customer retention” legata alla relazione azienda-consumatore e “employee retention” relativa alla capacità dell’azienda di gestire e conservare i propri dipendenti, ndr – è diventato ormai parte del vocabolario delle imprese, sempre più attive nello strutturare strategie che massimizzino il loro appeal nei confronti di possibili collaboratori così da minimizzarne la “volatilità”. Va in questa direzione, ad esempio, la decisione di stringere collaborazioni sempre più strette con gli istituti scolastici che, validi bacini da cui attingere personale in un’ottica di medio-lungo periodo, permettono alle imprese di tastare il polso degli studenti – futuri lavoratori comprendendone i bisogni, i desideri e le aspettative. Un test non secondario, che fornisce all’azienda una serie di informazioni utili per risultare attraente e appetibile alle nuove generazioni alla ricerca di opportunità diverse da quelle ricercate dai loro genitori. Ne è convinto Emanuele Mangili, HR Manager di Sangalli SPA che, negli ultimi anni, ha avuto modo di incontrare molti studenti di Istituti tecnici e ITS.

Emanuele, la connessione tra Sangalli e il mondo della scuola, a tutti i livelli, è stretta. Rispetto alla tua esperienza, cosa chiedono i ragazzi delle superiori al mondo del lavoro?

Negli ultimi 3 anni in particolare, ho avuto modo di entrare in contatto con moltissimi ragazzi e, ponendo loro la domanda su che cosa si aspettassero dal mondo del lavoro e dalle aziende, ho ricevuto in massima parte la stessa risposta: formazione. Ciò che interessa loro non è la partecipazione a corsi o master ma, piuttosto, poter contrare su training interno e su un affiancamento con figure senior. Oltre ad un supporto concreto e a un tutoraggio continuativo, le loro richieste ed aspettative si riferiscono anche all’ambiente di lavoro e al clima aziendale. Buoni rapporti con i colleghi, ma soprattutto con i propri responsabili, ancora appellati in alcuni casi “capi”, sono una conditio sine qua non per poter lavorare in tranquillità e con proattività. Oggi i ragazzi cercano una leadership vera, autentica ed equa, pronta cioè a correggere gli errori se necessario e a premiare o valorizzare l’operato quando opportuno.

Come HR sostieni diversi colloqui: a cosa non sono disposti a rinunciare i ragazzi quando hanno la possibilità di lavorare in Sangalli Spa? Quali sono, invece, gli aspetti dell’azienda che catturano la loro attenzione e li ben dispongono?

In questi ultimi due anni abbiamo colloquiato oltre duecento candidati e il 20% di loro erano under 30. I ragazzi e le ragazze che abbiamo incontrato, prevalentemente per ricoprire ruoli di back office, non hanno mai dimostrato timore di dover rinunciare a qualcosa per lavorare con noi, né hanno mai messo dei paletti.

Atteggiamento analogo anche da parte di chi si candida per un ruolo di cantiere, sia che si tratti di operai o di tecnici?

Per questi ruoli è opportuno fare una specifica perché, a differenza delle posizioni di back office, la natura dei lavori e soprattutto la dislocazione dei cantieri sul territorio richiede un impegno significativo in termini di ore dedicate al lavoro. L’inevitabile rinuncia ad un po’ di tempo libero è però mitigata dalla voglia di imparare un lavoro che ha un certo fascino. Un appeal che viene accresciuto dalla possibilità di utilizzare i macchinari altamente tecnologici e fortemente innovativi del nostro parco mezzi aziendale.

Se identificare la risorsa più corretta da inserire nel team può non essere facile, altrettanto lo è trattenerla una volta trovata. Quali le strategie che Sangalli mette in pista?

Sebbene soprattutto negli ultimi periodi si parli molto di retention, personalmente preferisco pensare che le persone restino in azienda perché sono soddisfatte di lavorarci, si sentano valorizzate e stanno bene. Le strategie retributive, i benefits, il piano welfare, l’attenzione alle richieste dei dipendenti, sulla base anche della stagione della vita che stanno vivendo, hanno sicuramente peso, ma la differenza, come mettono in luce i ragazzi delle scuole, la fanno il clima aziendale, i rapporti tra le persone che lavorano insieme, la leadership. Esemplificando: chiunque, anche se valorizzato dall’azienda e soddisfatto della retribuzione, valuterà il cambiamento se avvertisse ostilità da parte del responsabile o di qualche collega, o, all’estremo, venisse vessato continuamente durante la giornata. Un ambiente di lavoro positivo rimane dunque una leva importante per fidelizzare i propri collaboratori.

Per far comprendere al meglio la vita aziendale, avete siglato alcuni progetti con ITS MOVE Academy, ITS Tecnologie per la Vita e ITS Scuola Edile Bergamo, che prenderanno il via nei prossimi mesi. Di cosa si tratta e quale è il loro valore sia per i ragazzi che per l’azienda?

I progetti messi in pista rappresentano, in primis, una novità per la nostra azienda, non esistendo precedenti di questa portata. Nello specifico abbiamo siglato una convenzione di tirocinio con gli ITS citati attraverso la quale 5 studenti, 4 del secondo anno di studi e 1 del primo anno, potranno entrare in azienda per 5 mesi circa e confrontarsi con il mondo del lavoro e con la nostra realtà. Gli studenti e le studentesse saranno inseriti nell’ufficio logistica, nel nostro laboratorio R&S e nell’ufficio acquisti. Alcuni ragazzi, invece, potranno avere come tutor due nostri responsabili di commessa per i cantieri di asfaltatura e urbanizzazioni. Questi tirocini avranno ricadute estremamente positive anche per l’azienda che avrà l’opportunità non solo di entrare in contatto con le nuove generazioni in modo diretto, ma anche di “allenarsi” e migliorare la sua capacità di trasmettere competenze e conoscenze. Un aspetto fondamentale per la crescita aziendale.

Non è il solo tirocinio che avete attivato quello con gli ITS…

Esatto. Abbiamo posto in essere un Tirocinio di Inclusione Sociale con il comune di Bonate Sopra della durata di un anno. Anche in questo caso, oltre al valore sociale del progetto, riteniamo che la collaborazione con il tirocinante sarà certamente arricchente per tutti noi.

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