TEAM BUILDING: IL KINTSUGI ENTRA IN SANGALLI SPA

4 sessioni formative di team building, 40 partecipanti, un duplice obiettivo: favorire l’introspezione e agevolare le relazioni non solo tra colleghi di scrivania, ma anche tra le diverse figure impegnate negli uffici di Sangalli SPA.  Con questa finalità, l’azienda, a seguito dei risultati ottenuti da un questionario di soddisfazione sottoposto ai dipendenti, con il supporto dalla psicopedagogista Delia Borelli, ha iniziato un percorso di consapevolezza che fa del Kintsugi la propria ispirazione. “Una scelta non casuale. Il questionario ha infatti evidenziato un alto tasso di gradimento da parte dei collaboratori soprattutto dei momenti di incontro extra lavorativi che della leggerezza e del divertimento facessero il loro centro.

Abbiamo così pensato di sfruttare degli incontri formativi ludico-creativi per favorire le relazioni professionali, arginare le conflittualità e offrire alle persone la possibilità di far emergere parti di sé che raramente si manifestano nella quotidianità lavorativa.  L’antica arte giapponese del Kintsugi di mettere in evidenza le fratture dei vasi rotti, ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti”, spiega Borelli. Proprio grazie alle fratture provocate dalla rottura, la pratica artistica giapponese aggiunge infatti valore all’oggetto, evidenziandone le linee e restituendogli una seconda vita.

“Per rimettere insieme i pezzi di un oggetto rotto i giapponesi utilizzano un metallo prezioso, solitamente l’oro, che regala alla riunione dei cocci alcune nervature che rendono più originale il pezzo.  Le cicatrici, anziché privare l’oggetto del suo valore, gli conferiscono dunque un aspetto unico ed irripetibile. Simbolicamente possiamo dunque dire che, come il kintsugi rigenera ad un oggetto rotto impreziosendo le fratture con il metallo prezioso, così nella vita dobbiamo cercare di recuperare le relazioni o i rapporti prima che si logorino del tutto. Altra lezione fondamentale che si può apprendere da questo metodo artistico è la capacità di reagire alle avversità della vita con coraggio, considerando le esperienze dolorose come occasioni di crescita”. Per estensione: come il Kintsugi mette in evidenza le crepe di un vaso rotto, così le persone devono imparare ad esibire e valorizzare le cicatrici della propria esistenza, senza vergognarsi delle fragilità.

“Partendo da queste premesse, ogni partecipante al training è stato chiamato a realizzare un oggetto che lo rappresentasse e, dopo averlo nominato, a esprimere il significato delle crepe che vi erano presenti, corrispondenti alle proprie fratture personali. In ultima battuta l’oggetto doveva essere donato ad una persona significativa della loro vita”, conclude la psicopedagogista. “La serenità delle relazioni, la limpidezza dei rapporti, la comprensione dell’altro e la sua conoscenza sono tasselli imprescindibili per costruire una squadra coesa e di valore. Per consentire la creazione di un team che facesse dell’aiuto reciproco la sua forza, così come della disponibilità alla comprensione un elemento fondante, si è pensato di percorrere questa strada. Un percorso sicuramente non convenzionale e carico di emotività, ma prezioso anche per consentire la conoscenza più profonda di sé”, commenta Raffaella Donghi, CFO di Sangalli.

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